Dichiarazione dei redditi: come sopravvivere al 730
- Autore: Mazzilli Santino
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- 20 nov, 2017

È l’incubo persino dei professionisti più ferrati e chiunque vi abbia a che fare lo vive come un qualcosa da cui liberarsi al più presto.
Inutile girarci
intorno: la dichiarazione dei redditi contiene tante piccole e grandi trappole in
grado di farci passare notti insonni.
Basta un documento smarrito, una fattura mancante, un contratto non redatto come si deve e il contribuente può andare incontro a danni anche ingenti.
Tuttavia, posto che
nessuno può sottrarsi ai propri obblighi fiscali, non è detto che la
compilazione di un modello 730 – il modello di dichiarazione dei redditi
destinato ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, dunque il più comune e
diffuso – debba per forza essere vissuta in maniera oltremodo traumatica.
Detto che è sempre
consigliabile avvalersi dell’ausilio di un professionista (commercialista o
CAF), onde evitare errori piuttosto banali, esistono alcuni accorgimenti di
facile applicazione per rendere tale operazione il più possibile agile e
snella.
Non diventerà il vostro hobby preferito, ma almeno eviterà di farvi trascorrere notti insonni.
Censire e categorizzare i documenti
La prima cosa da fare è mettere ordine. Dunque, è consigliabile munirsi di cartelle e cartelline più piccole. Una prima scrematura potrà essere fatta in base all’anno: esistono documenti che afferiscono all’anno precedente e altri che riguardano l’anno in corso e che non potranno essere contabilizzati nella nuova dichiarazione: verranno comunque utili dopo 12 mesi.
Dopodiché, conviene separare fatture, scontrini, ricevute e altri documenti fiscali sulla base di macro-categorie di media capillarità: spese per la casa, per i figli, per i genitori a carico, per la salute, per i collaboratori domestici.
Come saprete, ciascuna
di queste categorie può attivare detrazioni, modifiche dell’imponibile e altri
differenziali che un buon commercialista o un CAF saprà individuare e valutare.
In ogni caso, disporre
i documenti in un ordine coerente e intuibile li renderà più facilmente
rintracciabili in caso di controlli fiscali.
Creare un archivio
Come per le bollette, anche la dichiarazione dei redditi dovrebbe avere un archivio su base annuale. In questo modo, lo storico della vostra vita di contribuente sarà facilmente consultabile e vi permetterà di risalire con relativa facilità all’origine di eventuali anomalie.
Ci sono alcuni, poi, che con un normale PC e uno scanner hanno imparato a creare una copia digitale di questi documenti. Decisione saggia, che previene smarrimenti, danneggiamenti o furti (anche se una copia scansionata non ha valore legale).
Recarsi dal commercialista
Recatevi presso il vostro commercialista o presso il vostro CAF di riferimento per avere una consulenza. Prima di farlo, ricordatevi di controllare che la dichiarazione sia compilata in ogni sua parte; nel caso in cui vi siano dei documenti su cui nutrite dei dubbi circa il loro effettivo inserimento della dichiarazione, portateli comunque con voi, assieme a tutto il resto della documentazione.
Questa deve essere costituita quantomeno dal CUD (Certificato Unico Dipendente), da tutte le certificazioni derivanti da eventuali lavori autonomi e dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, in modo tale da verificare se ci siano crediti o debiti d’imposta da includere nella dichiarazione dell’anno in corso.